San Valentino per gli innamorati di tutto il mondo
(Un testo di Daniele Panimolle sulla rivista RomaInTaxi dal 2002)
14 Febbraio 2002,
giorno di San Valentino. Giorno di baci e cene a lume di candela per le
neo-coppiette, giorno d'angoscia per gli stressati del regalino ad ogni costo,
giorno di appuntamenti dell'ultimo momento per tutti quelli che un partner ancora
non ce l'hanno (ma lo vorrebbero!!!) e giorno di festa per i commercianti di fiori,
gioielli o cioccolatini. Ad ogni modo una data che non si può dimenticare, perché
tutti ce lo ricordano: la ragazza, il ragazzo, la radio, la televisione ed
anche i nostri siti preferiti. Forse è proprio la Rete la vera valletta di
questa festa romantico-commerciale, una miniera d'oro per gli affittuari delle
frasi ad effetto e allo stesso tempo un ammonimento per tutti i pigri: "Vietato
fare brutte figure!". Mentre si moltiplicano le pagine dedicate a parole d'amore,
messaggini, baci virtuali (provate www.thekiss.com ) e matrimoni e divorzi on line
(www.splitup.com è una novità del settore).
La notorietà di San
Valentino trova le sue origini nei Paesi Anglosassoni culla delle leggende sul
Santo dell' Amore, ma la storia della festa è tutta italiana. Si può risalire
ai primi anni di diffusione del Cristianesimo ed evidenti sono le analogie con
celebrazioni pagane.
Fu il primo
Vescovo della città di Terni, della quale è oggi il patrono. E Valentino dedicò
la sua vita all'evangelizzazione dell'Impero. Arrestato durante le persecuzioni
dell'imperatore Aureliano contro i vertici della Chiesa, gli vengono attribuiti
diversi miracoli. I soldati romani sapevano quanto il Vescovo fosse amato dai
credenti e dovettero catturarlo e flagellarlo lungo la Via Flaminia, lontano dai
centri abitati, per non andare incontro ad una ribellione. Qui, nel 273 d.C.,
Valentino conobbe il martirio e morI. Il nome del Vescovo non è passato
attraverso le nebbie della storia per i prodigi compiuti, ma per aver celebrato
il matrimonio tra una giovane cristiana ed un legionario pagano. E divenne il
protettore degli innamorati.
Si narra infatti che
un centurione romano e pagano, di nome Sabino, s'innamorò di Serapia, una giovane
cristiana di Terni. Egli si recò dai suoi genitori, per chiederla in sposa, ma
loro rifiutarono a causa della sua religione. Serapia, a sua volta innamorata
del giovane romano, lo invitò a recarsi da Valentino. Sabino seguì i
suggerimenti dell'amata e ricevette il battesimo dal Santo. Fu allora che
Serapia si ammalò di tubercolosi. I giorni passavano e la giovane non migliorava;
fu deciso quindi di chiamare Valentino al suo capezzale. Sabino pregò il Santo,
dicendogli che non avrebbe potuto vivere senza la sua compagna. Accogliendo la
disperazione del giovane, Valentino levò le sue preghiere al Signore, ed i due
giovani lasciarono la vita terrena. per vivere insieme in eterno.
Etiquetas: Pongámonos románticos
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